martedì 21 dicembre 2010

21 Dicembre: Solstizio di inverno, Yule, Sol Invictis





Yule raccoglie molti simboli e molti significati. E' il solstizio d'inverno, momento in cui dopo la notte più lunga, la luce ricomincia a vincere sulle tenebre. E' una festa solare, antica, e con molte tradizioni: l'albero addobbato, il ceppo che brucia nel camino, il ramoscello di agrifoglio sulla porta di casa. E' il periodo adatto per meditare sul nostro risveglio interiore, la nostra rinascita e per prepararci al prossimo raccolto.

Mentre l'anno volge al termine, le notti si allungano e le ore di luce sono sempre più brevi, fino al giorno del Solstizio invernale, il 21 dicembre. II respiro della natura è sospeso, nell'attesa di una trasformazione, e il tempo stesso pare fermarsi. E' uno dei momenti di passaggio dell'anno, forse il più drammatico e paradossale: l'oscuritá regna sovrana, ma nel momento del suo trionfo cede alla luce che, lentamente, inizia a prevalere sulle brume invernali.

Dopo il Solstizio, la notte più lunga dell'anno, le giornate ricominciano poco alla volta ad allungarsi.
Come tutti i momenti di passaggio, Yule è un periodo carico di valenze simboliche e magiche, dominato da miti e simboli provenienti da un passato lontanissimo.
Portiamo in noi e analizziamo le attività che abbiamo svolto nei precedenti mesi estivi. Yule è il momento del risveglio e dei nuovi progetti, lasciando i rimorsi alle spalle.
Il lavoro magico dovrebbe essere sull'equilibrio, la bellezza, la pace e l'armonia.
Poichè è una festa solare, è celebrata col fuoco e il nome di Yule. E' il tempo in cui lasciar andar via le nostre paure,i nostri dubbi,le idee logore e i progetti finiti - qualsiasi cosa della nostra vita che ci tiene lontani dai nuovi inizi che ci porteranno ad una nuova crescita.
E' il momento di lasciar andare il passato e di camminare verso la luce. Alcune streghe accendono una candela dorata nel calderone e lo saltano, il calderone della rinascita esprimendo il desiderio di essere persone migliori nell'anno che verrà. In questa lunga notte, noi rinnoviamo e diamo nuova vita ai nostri corpi e spiriti. In questo momento piantiamo i semi del cambiamento.

La notte del solstizio invernale è la notte più lunga dell'anno. L'oscurità trionfa, e già prepara il cammino e si trasforma in luce. Il respiro della natura è sospeso. Tutto aspetta nel calderone, Il Re Oscuro si trasforma nella luce infante. Aspettiamo l'alba non lontana, quando la Grande Madre da vita al Sole Bambino, che porta con se speranza e la promessa dell'estate.







fonti:

21 Dicembre: Solstizio di inverno, Yule, Sol Invictis - COME SI FESTEGGIA

Come festa del sole, Yule è celebrato attraverso il fuoco e l'uso di un ceppo. Un pezzo del ceppo è salvato e tenuto durante l'anno per proteggere la casa. Questa antica tradizione di matrice inglese era fatta con un ceppo di Quercia che era tagliato, decorato con aghi di pino e pigne e quindi bruciato nel caminetto per simbolizzare il sole che ritorna.

Un tipo diverso di ceppo di Yule, sicuramente più utile per i praticanti moderni, è quello che viene usato adesso e che ha la base per tre candele. Trovate un ramo piccolo di quercia o pino, fate tre fori per tenere tre candele: rossa, verde e bianca (stagionale), verde oro nera (il dio sole) o bianca, rossa e nera (la Grande Dea). Decoratelo con del verde, boccioli di rosa, chiodi di garofano, usate della farina per mimare la neve. Questo ceppo può essere bruciato dopo Yule o conservato per l'anno seguente. Fate attenzione che qualsiasi ceppo prendiate non sia preso da un albero vivo e che il permesso sia stato chiesto e sia stato ricompensato con un'offerta.

I bimbi venivano portati di casa in casa a regalare mele speziate ai chiodi di garofano e arance pieni di chiodini infilati nella buccia, che tenevano in cesti di rami di pino insieme a dei gambi di grano ricoperti di farina. Le arance e le mele rappresentavano il sole, i rami l'immortalità e il grano simboleggiava il raccolto. Infine la farina era la consapevolezza del trionfo, della luce e della vita. Il vischio, il pungitopo e l'edera non solo erano decorazioni di esterni ma anche di interni. Un rametto di agrifoglio veniva tenuto tutto l'anno per assicurare fortuna alla casa e a chi ci risiedeva.


Ricordiamo anche l'importanza della ghirlanda, in quanto simbolo di Yule, perchè rappresenta la ruota che sempre gira e il cerchio senza fine che ogni volta si compie. Insomma, la natura infinita della vita. E' tradizione fare una ghirlanda di vischio e rami di abete per simboleggiare l'antica ruota attraverso cui passavano i pagani dei tempi.

L'angioletto sopra l'albero di Natale, in realtà in molti posti della Germania, diventa una streghetta, per rappresentare la Crona, la vecchia Dea che presiede su questa fase dell'anno. Anticamente si era soliti posizionare una luce, proprio per simboleggiare la rinascita del sole.

Nei tempi antichi si diceva che le tribù germaniche sacrificassero i prigionieri al Dio della vittoria, impiccandoli agli alberi per nove giorni, così come Wodan era stato impiccato all'albero della Vita per ottenere la sacra conoscenza delle rune. Quando le guerre finirono, sostituirono gli uomini con degli uomini di marzapane, per chiedere allo stesso Wodan, aiuto per attraversare il nero inverno.

Bere Wassail a Yule è una delle tipiche tradizioni inglesi dai tempi dei tempi. La parola Wassail deriva da Wes Hal che significa "alla tua salute". Questa bevanda è a base di vino e/o sidro con frutta e spezie. Veniva inoltre offerto agli alberi di mele perchè continuassero a produrre i loro frutti.

Anche se cade nel momento più scuro dell'anno, Yule è un momento sacro e di pace. La concentrazione del singolo dovrebbe essere verso la famiglia, gli antenati, la pace e la serenità.


CORRISPONDENZE:

Luna
Fredda, Quercia, Luna delle Notti Lunghe

Simboli
Ceppo, l'albero, candele, vischio, l'edera, gli abeti

Divinità
Tutte gli Dei nascenti e del Sole, tutte le Dee Madri e le Dee triplici.

Colori
Rosso, Verde, Oro e Bianco

Cibi tradizionali
Noci, frutti come le mele e le pere, Maiale, Idromele, patate, cipolle, Dolci con il cumino

Erbe
Agrifoglio, Vischio, Edera, Cedro, Alloro, Ginepro, Rosmarino, Pino, Valeriana, Mirra

Oli
Rosmarino, Mirra, Noce Moscata e Cedro

Incenso
Pino e Cannella

Animali
Cervi, scoiattoli e il pettirosso

Gemme
Quelle dal colore rosso, rubini, corniole e granato

 

21 Dicembre: Solstizio di inverno, Yule, Sol Invictis

LE ORIGINI E IL SIGNIFICATO




FONTI:

21 Dicembre: Solstizio di inverno, Yule, Sol Invictis - LE ORIGINI E IL SIGNIFICATO DELLA FESTA

La parola Yule si crede derivi dalla parola scandinava o anglosassone "Iul", o addirittura dal norvegese "jul" che significa "ruota", quindi una data che segna il punto definitivo nella Ruota dell'Anno.
Inoltre Jolfoor (padre di Yule) e Jolnir (Yule) sono nomi di Odino. Alcuni credono che in realtà Odino fosse colui che desse i regali. Prima che Babbo Natale diventasse popolare nell'epoca vittoriana come un elfo grasso e felice, era mostrato alto e longilineo, con un lungo vestito nero, invece che rosso e bianco. Le prime leggende raccontano che Babbo Natale guidasse un cavallo bianco, non una slitta piena di renne. Questo ci ricorda per l'appunto Odino e Sleipner. Il vecchio "Babbo" era anche una figura molto particolare, a tratti terrorizzante, soprattutto per le persone cattive e con intenti poco onorevoli.

Gli antichi Greci festeggiavano una celebrazione simile per assistere il Dio Cronos in battaglia contro Zeus e i Titani. I Romani invece festeggiavano il Dio Saturno. La festa difatti si chiamava Saturnalia e iniziava a metà dicembre per finire il primo di Gennaio. Si era soliti dire "Jo Saturnalia" quando ci si incontrava mascherati per le strade e si utilizzava queste giornate per fare grossi e lauti pranzi, andare a trovare gli amici e parenti e per scambiarsi dei regali di buona fortuna chiamati Strenae (da qui la tradizione delle strenne natalizie). Decoravano le loro case con ghirlande di alloro e sui sempreverdi venivano accese candele. Gli schiavi venivano resi liberi.
Celebrazioni venivano tenute in onore degli spiriti dei boschi. Gli alberi venivano portati nelle case e decorati con campanelle, candele e con nastrini dai colori brillanti per attrarre gli spiriti. Pane, frutta e noci venivano appesi sui rami per dare cibo agli stessi. Canti di gruppo erano anche un modo per guidare gli spiriti al rifugio delle case e i ceppi venivano accesi per dare calore.
Questa festa è stata adattata dalla tradizione Pagana nella celebrazione più famosa del Natale.


I Sassoni celebravano Modranect il 24-25 Dicembre. Significa la notte della Madre. Era la celebrazione della nascita del sole per il solstizio d'inverno. Il giorno che seguiva la notte della Madre era per festeggiare la Dea.

Yule coincide con la celebrazione del Natale. Questo Sabbat rappresenta la rinascita della luce, nella notte più lunga dell'anno, la Dea da alla luce il Sole Bambino e aspetta la nuova luce.

Il solstizio invernale è stato spesso associato alla nascita del " Re Divino", molto prima della nascita del cristianesimo. Yule è la rinascita, il ritorno della speranza e della vita. Non ha mai cambiato il suo significato nel tempo. Del resto Yule e Natale non sono poi così diversi. Entrambi celebrano l'arrivo del Dio/Sole, così come Cristo è stato chiamato, la luce del mondo.
La tradizione cristiana dell'ALBERO DI NATALE ha le sue origini nella celebrazione pagana di Yule. Famiglie pagane portavano un albero in casa così che gli spiriti dei boschi avrebbero avuto un posto dove restar caldi nei mesi invernali. Campanelle erano appese ai rami così che si poteva riconoscere quando uno spirito era presente. Il cibo era appeso per farli mangiare e una stella a cinque punti, il pentagramma, simbolo dei 5 elementi, era messo a capo dell'albero. I colori della stagione, rosso e verde, sono anche di origine pagana, così come l'abitudine di scambiarsi i regali.

Così come gli alberi da frutta, anche i sempreverdi sono un elemento fondamentale delle celebrazioni del solstizio invernale. L'albero sempreverde, che mantiene le sue foglie tutto l'anno, è un ovvio simbolo della persistenza della vita anche attraverso il freddo e l'oscurità dell'inverno. La birra e il pane venivano offerti agli alberi in Scandinavia. L'albero di Yule rappresentava la fortuna per una famiglia così come un simbolo della fertilità dell'anno che sarebbe arrivato.

Due temi principali si intrecciavano e si sovrapponevano, come i temi musicali di una grande sinfonia. Uno era la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino, l'altra era il tema vegetale che narrava la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re dell'Anno Calante, ad opera del Dio Quercia, Re dell'Anno Crescente.

Un terzo tema, forse meno antico e nato con le prime civiltá agrarie, celebrava sullo sfondo la nascita-germinazione di un Dio del Grano... Se il sole è un dio, il diminuire del suo calore e della sua luce À visto come segno di vecchiaia e declino. Occorre cacciare l'oscuritá prima che il sole scompaia per sempre.

Le genti dell'antichitá, che si consideravano parte del grande cerchio della vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la più piccola, potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano falž per sostenerne la forza e per incoraggiarne, tramite la cosiddetta "magia simpatica" la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.



Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme la luce intorno al fuoco.
Yule, o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall'utero della Dea: all'alba la Grande Madre Terra dá alla luce il Sole Dio.
La Dea è la vita dentro la morte, perche' anche se ora À regina del gelo e dell'oscuritá, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la rifeconderá riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell'inverno ancora devono venire, sappiamo che con la rinascita del sole la primavera ritorna.
Il Natale e' la versione cristiana della rinascita del sole, fissato secondo la tradizione al 25 dicembre dal papa Giulio I (337 -352) per il duplice scopo di celebrare Gesù Cristo come "Sole di giustizia" e creare una celebrazione alternativa alla più popolare festa pagana. Sin dai tempi antichi dalla Siberia alle Isole Britanniche, passando per l'Europa Centrale e il Mediterraneo, era tutto un fiorire di riti e cosmogonie che celebravano le nozze fatali della notte più lunga col giorno più breve.




fonti:

martedì 14 dicembre 2010

L'ora dei GATTI

Gli umani,
per quanto forti,
non saranno in auge per sempre.

Meglio attendere tranquillamente
l'ora dei GATTI.

N.Soseki

lunedì 13 dicembre 2010

Tarocchi di Marsiglia Camoin-Jodorowsky

Philippe CAMOIN e Alejandro JODOROWSKY ricostruiscono i colori e i simboli originali dei Tarocchi di Marsiglia

Philippe Camoin è l’erede di una tradizione che risale a più secoli, quella dei Maestri Cartai di Marsiglia che hanno diffuso la tradizione dei Tarocchi di Marsiglia. Ha terminato nel 1997 con Alexandro Jodorowsky un lavoro di ricostruzione dei Tarocchi di Marsiglia cosi come dovevano essere in origine .

Si tratta di un vero lavoro di ricerca con delle vere scoperte e vere rivelazioni. I Tarocchi di Marsiglia hanno infine recuperato i loro simboli ed i loro colori. Una creazione superiore che permette dopo più di un secolo di studiare nuovamente i Tarocchi con basi solide.

Philippe Camoin ha dato dal 1999 una serie di importanti rivelazioni nella storia dei Tarocchi grazie allo studio dei Codici Segreti dei Tarocchi. Innumerevoli punti rimasti un mistero, sono stati così messi in luce ed hanno assunto un significato sconosciuto fino ad ora.
Qui esposte qui alcune delle sue rivelazioni principali.

Philippe Camoin, dopo aver lavorato per tutta la sua vita sui Codici Segreti dei Tarocchi, ha constatato che i Tarocchi di Marsiglia, essendo stati concepiti in modo perfetto, permettono un metodo di lettura rivoluzionario.
Nel 1999 ha dunque svelato un
metodo di Tiraggio dei Tarocchi che si distingue fondamentalmente dagli altri metodi fino ad allora esistenti. Ha chiamato questo metodo il Metodo di Lettura dei Tarocchi Philippe Camoin o Metodo Camoin. [1]
La sua originalità è di utilizzare due regole che Philippe Camoin ha inventato e chiamato la "legge della carta Soluzione" e la "legge degli Sguardi". La combinazione di queste due regole in questo metodo è unica e originale.
Questo metodo ha la particolarità di permettere ad una entità di scrivere frasi intere che il consultante ed il tarologo potranno leggere. Le carte non sono interpretate semplicemente isolate, come avviene abitualmente, ma come facenti parte di un insieme interattivo, apportando al tiraggio decine di informazioni supplementari che sarebbe assolutamente impossibile ottenere con gli altri metodi.
In effetti, fino a oggi, le carte erano semplicemente interpretate isolatamente come archetipi. E questo ha limitato evidentemente le interpretazioni. Al tarologo occorreva molta immaginazione o medianità per arrivare a dire qualche cosa.
Con il metodo di Philippe Camoin, al tarologo si apre tutto un universo di codici e leggi, così come al consultante che riesce a comprendere come il tarologo ha potuto “indovinare” i problemi del suo passato e come risolvere questi problemi, al fine di trasformare il suo futuro. Il tarologo diviene una sorta di “mago” che sa le cose e il consultante sa quello che accade…

PSICOMAGIA - 2


Alejandro Jodorowsky con la Psicomagia tenta un diverso approccio alla nostra realtà e al modo di affrontarla. La vita non viene legata all'azione quotidiana ma acquisisce una una diversa prospettiva che coinvolge ogni aspetto della realtà. In questo modo, secondo Jodorowsky e la Psicomagia possiamo affrontare il mondo con nuovi metodi e su nuovi piani, ad esempio con il teatro, la magia o con altri rituali pagani.
Jodorowsky, è riuscito a dare delle risposte alternative alle problematiche quotidiane, e la sua pratica psicomagica, ai confini del sogno e della realtà, è la direzione che ha scelto per affrontare la vita.
Nel momento in cui ci accorgiamo che nella nostra vita qualcosa deve essere cambiato ci si aprono di fronte una serie di alternative:
La pratica psicomagica si affida alla terapia "panica" che è un'alternativa alla più comune psicologia; chiunque decida di affidarsi alla psicomagia deve crederci e deve avere la volontà di cambiare il proprio atteggiamento rispetto a tutte le paure che lo tormentano.
La psicomagia però si affida a un'altra dimensione e il suo spazio d'azione si allontana da qualunque schema precostituito e dalla psicologia stessa.
Nel libro di Jodorowskj si arriva al paradosso della piena coscienza di non sapere di cosa realmente parli, ma nonostante tutto si riesce a coglierne il senso autentico.
Si vivono diversi tempi, dal rituale dell'antico Messico alle serate parigine al Cabaret Mystique, dove da tempo Jodorowsky si esibisce in uno spettacolo a metà tra il teatrale e la terapia di gruppo.
La bellezza del libro di Jodorowskj e della psicomagia sta nella capacità di raccontare la conosciuta e monotona realtà sotto nuovi aspetti e con diversi piani di lettura e di interpretazione.

Jodorowsky confonde la realtà con il sogno liberando l'immaginazione verso nuove terre. Leggerne la prosa è come rileggere la propria quotidianità con altri occhi
Ci si meraviglia del mondo senza perdere l'immaginazione e la fantasia, liberando energie represse o latenti. Non ogni gesto sconsiderato e privo di logica è considerato un atto piscomagico, Jodorowsky non spinge alla violenza o al vandalismo come forma per liberare le proprie angosce; bisogna essere coscienti di volersi liberare della paure in modo costruttivo e positivo, seguendo l'atto psicomagico.
Jodorowsky segue gli arcani rituali messicani, o legge i tarocchi, o vive la realtà come atto teatrale, è un personaggio poliedrico che cerca una nuova via e una diversa chiave di lettura.
È la semplicità che rende i rituali profondi, efficaci e al tempo stesso mistici; e per un attimo, grazie a questa arcana alchimia.
Attraverso tutto ciò si giunge ad una percezione della vita completamente diversa ed ad un godimento dell'essenza della vita stessa.


fonte: http://www.vitanaturale.it/psicomagia.php

PSICOMAGIA - 1

Questo è un linguaggio che l'inconscio è in grado di comprendere. Nella psicoanalisi tradizionale non si fa altro che tentare di decifrare ed interpretare con il linguaggio corrente i messaggi inviati dall'inconscio. Io agisco al contrario: invio messaggi all'inconscio utilizzando il linguaggio simbolico che gli è proprio. Nella psicologia spetta all'inconscio decifrare l'informazione trasmessa dal cosciente. (Estratto dal libro Psicomagia di Alejandro Jodorowsky)


La psicomagia si basa sostanzialmente sul fatto che l'inconscio accetta il simbolo e la metafora, dando loro la stessa importanza che darebbe a un fatto reale. I maghi e gli sciamani delle culture più antiche lo sapevano bene. Per l'inconscio, intervenire su di una fotografia,una tomba,un capo d'abbigliamento o qualsiasi oggetto personale (un dettaglio può simboleggiare il tutto) equivale a intervenire sulla persona in carne ed ossa.[...]
La psicomagia tenta di far guadagnare tempo, accelerando la presa di coscienza: così come una malattia può manifestarsi all'improvviso, anche la guarigione può arrivare repentinamente. Una malattia improvvisa viene chiamata disgrazia,una guarigione repentina miracolo. Eppure entrambe hanno un'unica radice: sono manifestazioni del linguaggio dell'inconscio. Grazie ad un'analisi tramite i Tarocchi, grazie ad una profonda comprensione mediante lo studio delle ripetizioni all'interno dell'albero genealogico e grazie alle azioni psicomagiche, possiamo avvicinarci alla pace interiore che è il frutto della scoperta della nostra vera identità".
(Estratto dal libro  La Danza della Realtà di Alejandro Jodorowsky)